Famiglia

Profumo d’etica. l’Oreal all’assalto di Body Shop

Per Anita Roddick, la leggendaria fondatrice, non cambia nulla. Non ci sarà commistione tra i due marchi. E il colosso francese si aprirà alle forniture dei contadini del Sud.

di Carlotta Jesi

Le azioni di un?azienda eticamente corretta valgono il 31,5% in più del loro prezzo di mercato. Sta nel sovrapprezzo offerto dal colosso francese L?Oréal per acquistare Body Shop – 330 pence ad azione invece di 228,2, il prezzo medio registrato negli ultimi sei mesi dal titolo quotato alla Borsa di Londra – la vera buona notizia di quella che in molti hanno ribattezzato la prima opa etica della storia. Perché se l?offerta di pubblico acquisto da 940 milioni di euro annunciata il 17 marzo ha fatto impennare del 10,6% il titolo di Body Shop, ha anche, e soprattutto, monetizzato il plusvalore legato al suo dna di azienda sostenibile.

Fondata nel 1976 a Brighton da Anita e Gordon Roddick, godrà di uno statuto particolare all?interno del gruppo francese leader mondiale dei cosmetici. Body Shop continuerà, infatti, ad essere gestito dal suo management senza essere annesso ad altre divisioni della multinazionale. E anche la distribuzione dei prodotti resterà separata: i 2.085 negozi della catena inglese dislocati in 54 paesi del mondo non venderanno merce L?Oréal.

Da qui l?insistenza delle parti in causa nel definire l?operazione «una partnership più che un?acquisizione» e i dubbi che in molti sollevano sulla sua reale posta in gioco. I vantaggi per L?Oréal, sono chiari: oltre a un?azienda che nel 2005 ha realizzato una cifra d?affari pari a 603 milioni di euro, compra un posizionamento su un mercato molto promettente, quello dei prodotti estetici ecologicamente ed eticamente corretti. Mercato su cui si sono già lanciati i suoi concorrenti Estée Lauder e Yves Rocher. Ma, a parte i 130 milioni di sterline che i coniugi Roddick ricaveranno personalmente dalla vendita, che vantaggi offre la partnership alla catena inglese? Nel comunicato stampa che ha accompagnato il lancio dell?opa, le parti spiegano che obiettivo di L?Oréal è far crescere Body Shop nel rispetto dei suoi valori e che il marchio inglese avrà accesso al know kow del suo partner in tema di ricerca, sviluppo e marketing. La Roddick spiega che il colosso francese metterà a disposizione del Body Shop la sua ricerca e sviluppo per operare anche in un settore vicino a quello dei cosmetici, il cibo. Di più: sostiene che L?Oréal si potrebbe impegnare ad acquistare ingredienti dalle cooperative di donne del Sud del mondo con cui opera Body Shop.

Da Parigi, però, il responsabile comunicazione di L?Oréal, Alessandra di Montezemolo, smentisce: «Avranno accesso alle nostra ricerca e sviluppo e al nostro know kow sulla diversità, produciamo cosmetici per donne africane, asiatiche e non solo. Di cibo non si è parlato, e neanche di acquistare ingredienti nel Sud del mondo». Alla domanda su come il suo gruppo intende sostenere le istanze sociali di Body Shop, risponde così : «Per ora, abbiamo solo lanciato un?opa». Per giudicare se sarà etica o no, c?è ancora da aspettare.

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